Settembre. Anno scolastico 2008/2009. I provvedimenti definiti dal Decreto, infatti, oltre alla riduzione delle materie, delle ore di lezione giornaliere e, forse, persino del tempo di durata delle singole lezioni, determineranno l’accorpamento delle materie di insegnamento per singolo docente, causando, così, un ovvio abbassamento della qualità didattica e la massiccia espulsione dei precari dell’insegnamento paradossalmente proprio a fronte dell’aumento a dismisura degli alunni per classe (si parla ormai di classi con 30-35 alunni, numeri propri alla “scuola regia” post-unitaria, in cui si renderà ancor più complicata l’operazione, già cialtronesca, di “recupero debiti”!). In nome di una supposta “razionalizzazione della rete scolastica”, pesante è l’attacco al tempo pieno e prolungato e al sostegno all’handicap, cosa che cancella di fatto tutte le scuole con meno di 500 alunni e segna il “magistrale” ritorno al “maestro unico”, costretto ed essere, pertanto, esempio inverosimile di “scienziato tuttologo” come proprio alla figura da “maestro del libro cuore”. Decine di migliaia i posti persi, dunque. Non solo! Molto più e molto peggio: la perdita definitiva di quella contitolarità didattica tra docenti che hanno fatto della scuola elementare italiana una delle più apprezzate ed imitate al mondo.
E ancora, come se non bastasse: ciò che resta della Scuola sarà progressivamente privatizzato tramite la riconversione dell’Istituzione scolastica pubblica in Istituti scolastici–Fondazioni governati da Consigli di Amministrazione a loro volta diretti da privati esterni. A riguardo, espliciti sono i due Disegni di Legge (nonché lo stesso Decreto legge governativo dello scorso 28 Agosto) patrocinati dalla detta ministra Gelmini e dalla Presidentessa della Commissione Cultura Valentina Aprea. Il passaggio completo alla gestione privata della Scuola tarata su base regionale aprirebbe
Con detto Decreto legge del 28 Agosto e il DdL sul recupero scolastico,
Candidamente, ammette la ministra Gelmini – quella che ha dato dell’”ignorante” agli insegnanti meridionali, proprio lei, che partì da Brescia per sostenere l’esame di abilitazione alla professione di avvocato a Reggio Calabria! Cosa poi ci farà un avvocato al ministero dell’Istruzione resta un arcano mistero… - “l’Italia non può più permettersi una Scuola tanto costosa”. È già! Il “problema”, per il governo-azienda, è solo questo. Troppo costoso. Non qualità d’insegnamento, offerta didattica e formativa, promozione ed ascensione sociale. No. Niente di tutto ciò. Solo “troppo costoso”. E vista la recessione economica nella quale il nostro Paese si è infilato pur di non affrontare il problema di una più adeguata ridistribuzione di redditi e risorse a fronte della crisi dei consumi che inginocchia la produzione nazionale e premia ancora la rendita parassitaria improduttiva di signori e signorotti dell’Italietta borghese e neo-fascista, tagliare è la parola d’ordine. Tagliare sulla Scuola, sull’Istruzione pubblica e di massa, sulla possibilità stessa di formare nuove generazioni preparandole alle sfide imposte dalla modernità economica globale, è, per il nostro governo, scelta necessaria, obbligatoria… Necessaria a chi? Obbligatoria perché? Forse perché un Popolo non istruito e mediamente ignorante può essere meglio manovrato alla maniera delle pecore? “Opportunamente” diretto nell’interesse malcelato di padroni e padroncini? Paternalisticamente assistito dal “governo buon pastore” che pretende di sapere sempre cos’è meglio pel suo Popolo e comunque saperlo meglio di quanto il Popolo stesso non sappia fare per se stesso?...
Se così è per Berlusconi,
Il prossimo 17 Ottobre è già convocato dalle principali sigle del sindacalismo extraconfederale e antagonista (CUB-RdB, COBAS, SdL) un grande sciopero generale di tutte le categorie del Lavoro dipendente. Che sia
Noi, donne e uomini del Collettivo Politico MILITANZ Casa del Popolo (CdP) per l’Autorganizzazione sociale ci saremo. E lavoreremo fin d’ora alla costruzione di questa data intensificando le nostre azioni di lotta, mobilitazione sociale, costruzione di conflitto.
Collettivo Politico MILITANZ Casa del Popolo (CdP)
per l'Autorganizzazione sociale

