venerdì 12 dicembre 2008

OGGI MI ALZO...E SCIOPERO!

Per un piano rivendicativo di transizione e di programma che possa unificare il mondo del Lavoro-non-Lavoro con quello degli studenti in agitazione ormai da mesi, che resistono e ci provano a sbarrare passo ai quei decreti fatti, sulla loro pelle, a colpi di maggioranze parlamentari sganciate ormai del tutto dal 'siddetto "Paese reale". Quegli studenti che - in due mesi di Lotta senza tregua, ci riescono a sbarrare il passo al Governo che - notizia di oggi - "congela" la (contro)riforma della Scuola e dell'Università rinviandola in toto al 2010(!) e va in crisi di consenso.

Per una mobilitazione costante di opposizione sociale, senza deleghe e cappelli, che possa essere essa stessa la leva di un contropotere reale, politicamente (ri)fondato in termini di autonomizzazione collettiva della classe e del suo corpo sociale, sì come ad oggi stratificato e scomposto nella generale (ri)organizzazione nazionale ed internazionale del Capitale.
Come Collettivo Politico aderiamo, pertanto ed in maniera convinta, militante, autonoma, allo Sciopero Generale sì come indetto dai COBAS, CUB, SdL Intercategoriale.


  • Per estendere lo Statuto dei Lavoratori a tutte le aziende, anche quelle con meno di 15 dipendenti.
  • Per ristristinare la "scala mobile".
  • Per l'abolizione per legge dello straordinario nell'obiettivo della piena occupazione.
  • Per ridurre realmente l'orario di lavoro a 35 ore settimanali, senza aumenti del carico di lavoro, senza contropartite fiscali o di flessibilità, con forti aumenti salariali senza annualizzazioni.
  • Per la stabilizzazione di tutti i lavoratori precari ed il ritiro della Legge 30 così come del Pacchetto Treu e tutte le leggi pregresse precarizzanti del Lavoro, a partire dal rigetto delle stesse normativee europee in materia.
  • Per la sicurezza garantita sul e nel posto di lavorro.
  • Per un salario garantito equiparato alla CIGS a tutti i disoccupati.
  • Per portare sotto diretto controllo operaio tutte le aziende in crisi.

RESISTERE UN MINUTO IN PIU' DEL PADRONE. SEMPRE.

Collettivo Politico MILITANZ Casa del Popolo (CdP)
per l'Autorganizzazione sociale

giovedì 11 dicembre 2008

LO STATO UCCIDE!

SUI FATTI DI GRECIA - Riceviamo dalle Compagne e dai Compagni greci in lotta e pubblichiamo in segno di massima solidarietà e sostegno incondizionato ai militanti antifascisti, anticapitalisti, antimperialisti tutti, ovunque collocati, a chè la determinazione della Grecia resistente possa essere sin'oggi esempio per noi tutti e tutti quanti non si rassegnano ad un mondo di oppressione sociale e repressione del dissenso. Ringraziamo Antonio Pagliarone per il testo tradotto che da lui abbiamo ricevuto.

Collettivo Politico MILITANZ Casa del Popolo (CdP)
per l'Autorganizzazione sociale


"Sabato 6 Dicembre 2008, Alexandros Grigoropoulos, un compagno 15enne, è stato ucciso a sangue freddo con un proiettile nel petto da un agente nella zona di Exarchia. Contrariamente alle affermazioni dei poliziotti e dei giornalisti, complici del delitto, questo non è stato un “incidente isolato”, ma un'esplosione dello Stato di repressione che sistematicamente e in maniera organizzata colpisce coloro che resistono, coloro che si ribellano, gli anarchici e gli antiautoritari. Questo è il picco del terrorismo di Stato, espresso con la promozione del ruolo dei meccanismi repressivi, il loro continuo armamento, il crescente livello di violenza utilizzato, con la dottrina della “tolleranza zero”, con la viscida propaganda dei media che criminalizza coloro che stanno lottando contro l'autorità.
Sono queste condizioni a preparare il terreno per l'intensificazione della repressione, nel tentativo di guadagnare in anticipo il consenso popolare e rifornendo di armi lo Stato assassino in uniforme!
La violenza letale contro le persone nella lotta sociale e di classe è volta alla sottomissione di tutti, serve da punizione esemplare, significa la diffusione della paura. E' parte del più ampio attacco di Stato e padroni contro l'intera società, al fine di imporre più rigide condizioni di sfruttamento e oppressione, per consolidare il controllo e la repressione. Dalla scuola alle università, fino alle segrete prigioni della schiavitù con i centinaia di lavoratori morti nei cosiddetti “incidenti sul lavoro” e la povertà che abbraccia una larga fascia della popolazione... Dai campi minati ai confini, i pogrom e gli omicidi di migranti e rifugiati ai numerosi “suicidi” nelle carceri e nelle stazioni di polizia... dagli “spari accidentali” nei posti di blocco della polizia alla violenta repressione delle resistenze locali, la Democrazia sta mostrando i suoi denti!
In un primo momento dopo l'uccisione di Alexandros, manifestazioni spontanee e riots sono esplosi nel centro di Atene, il Politecnico, le Facoltà di Economia e Diritto sono state occupate e attacchi contro i simboli di Stato e Capitalismo hanno avuto luogo in molti quartieri periferici e nel centro città. Manifestazioni, attacchi e scontri sono scoppiati in Tessalonica, a Patrasso, Volos, Chania e Heraklion (Crete), a Giannena, Komotini e molte altre città. Ad Atene, in Patission Street – fuori dal Politecnico e dalla Facoltà di Economia – gli scontri sono continuati tutta la notte. Fuori dal Politecnico la polizia ha fatto uso di proiettili di plastica Sabato 7 Dicembre, centinaia di persone hanno manifestato verso il quartier generale della polizia ad Atene, attaccando la polizia. Scontri di tensione mai vista si sono diffusi nelle strade del centro città, durati fino a notte fonda. Molti manifestanti sono feriti ed alcuni sono stati arrestati.
Noi continuiamo l'occupazione del Politecnico, cominciata sabato notte, creando uno spazio per tutte le persone che lottano e un altro focus permanente della resistenza in città. Nelle barricate, nelle occupazioni delle università, nelle manifestazioni e nel le assemblee noi terremo viva la memoria di Alexandros, ma anche la memoria di Michalis Kaltezas e di tutti i compagni uccisi dallo Stato, che hanno dato forza alla lotta per un mondo senza padroni né schiavi, senza polizia, armi, prigioni e confini. I proiettili degli assassini in uniforme, l'arresto e le manganellate ai manifestanti, i gas chimici lanciati dalle forze di polizia, non solo non riusciranno a imporci paura e silenzio, ma diverranno la ragione per sollevarci contro il terrorismo di Stato, il grido della lotta per la libertà, per abbandonare la paura e incontrarci - ogni giorno sempre più – nelle strade della rivolta.

Affinché la rabbia li inondi e li affoghi!

IL TERRORISMO DI STATO NON PASSERA'!
PER L'IMMEDIATO RILASCIO DI TUTTI GLI ARRESTATI NEGLI EVENTI DI SABATO 7 E DOMENICA 8 DICEMBRE

Esprimiamo la nostra solidarietà a tutti coloro che stanno occupando le università, manifestando e scontrandosi con gli omicidi di Stato in tutto il mondo."

Atene, 8 dicembre 2008
L'Occupazione del Politecnico

mercoledì 10 dicembre 2008

NON LI PIEGHERETE, NON CI PIEGHERANNO! PER MEGARIDE

IN DIFESA DI MEGARIDE - Gli operai della Megaride, per storia loro e loro stessa dedizione alla Lotta ed al Lavoro, non sono - ahinoi - un esempio. Se lo fossero, probabilmente vivremmo in un Paese molto diverso. Sono, intanto, un precedente in questi anni di crisi, nei quali è più comodo "deviare" su suggestioni "altermondiste" poste, poche e nemmeno tanto salde, al di là degli oceani, che non lavorare al recupero ed alla ricomposizione di una nuova e rinnovata soggettività di classe che abbia lena di alternativa reale di quel Sistema e quel Potere che invece ad oggi può solamente subire, dispersa e disarticolata sì come ridotta.
Gli operai della Megaride sono agente di disturbo di quel manovratore, declinato nel settore in padroni ed armatori, che vorrebbe farci credere ed imporci a tal proposito che non si possa fare a meno di loro, dei loro presunti luminari e dei loro apparati di controllo.
Gli operai della Megaride sono la dimostrazione che, specialmente, a mettere in crisi le fabbriche, non sia tanto il “costo del lavoro” sì insopportabile per padroni e imprenditori all'arrembaggio, quanto piuttosto il costo di chi, come padroni e imprenditori detti, quel "costo" sfrutta: stipendi da capogiro e le spese manager, prelievi costanti dalle tasche del Lavoro per poi speculare altrove, errori, fatti e ripetuti, perchè, spesso, i padroni “oltre a farci, ci sono proprio”...
Gli operai della Megaride, in una parola, sono imbarazzanti. Imbarazzano burocrati istituzionali, sindacali o d'altra sorta che quotidianamente pongono ogni intralcio all'emancipazione reale della classe. Imbarazzano chi fa il “lavoro della politica" piuttosto che una più giusta e necessaria "politica del Lavoro", compreso chi, a forza di "men peggio" compie sapientemente suicidio in un eterno "compatibilizzarsi" senza posa al Capitale e i suoi interessi. Imbarazzano persino "settori radicali", "disobbedienti" per così dire, che si compiacciono del loro ribellismo generico e giovanilistico, per accontentarsi poi di qualche azione pretesa "esemplare" - ed oggi nemmeno più tanto o sempre più di rado - e ricondursi e provare a ricondurre il Movimento tutto sull'altare delle compatibilità finto-riformatrici di partiti e partitini finto-riformatori, avendone così in premio qualche "consulenza" stipendiata o "convenzione" di lavoro..

La determinazione dei Megaride, operai in cantieri ed officine portuali a Napoli è invece tutt'affatto che generica o formale. Essa è obbligatoriamente quotidiana, figlia dell’esigenza reale di mantenere condizioni di vita e di lavoro accettabili e pensare alla famiglia, ma tributo d'ogni momento fatto di orgoglio, coscienza, disciplina e senso di responsabilità. Questo è e significa esser "padroni di se stessi", proprietari collettivi di mezzi di produzione socializzati sì come socializzato è il Lavoro, autorganizzarsi socialmente come classe, prima "in sè", poi "per sè".

Gli operai della Megaride. La loro azione e storia dev'esser sostenuta alla maniera propria della classe, in osservanza della loro capacità d’analisi continua del reale, dei rapporti di forza, delle regole e dei codici del mercato. La loro forza sta certo nell'esperienza maturata dalla e nella Lotta, leggere, studiare, discutere e ricercare sintesi difficili, politicamente avanzate, sindacalmente autosufficienti - attività, queste, rare anche in larghi settori dell’antagonismo sociale - ma, altrettanto certamente, sta anche nella capacità, del Movimento tutto, di saper organizzarsi e combattere per la dignità del Lavoro, l'Autonomia di Classe, la solidarietà militante.

Il Collettivo Politico MILITANZ Casa del Popolo (CdP), collettivo di Lotta e di Lavoro, collettivo di Popolo per il Popolo nel segno dell'Autorganizzazione sociale e il suo Riscatto, si schiera a fianco degli operai della Megaride. Si schiera a loro fianco, prim'ancora che per aver con loro condiviso anni di militanza e lotta politica, per il principio stesso della solidarietà di Popolo e di Classe. E vi si schiera, al di là delle strade diverse ormai intraprese ed oltre tattiche e strategie diversamente maturate, attenendosi al piano della Lotta, in tempi, modi e forme che gli operai valuteranno di volta in volta più opportune. Apertamente, pertanto, sostiene la Megaride di nuovo scesa in lotta ed offre dunque il proprio contributo, in termini di iniziativa, agitazione e controinformazione, quale atto di responsabilità politica, disciplina militante, giustizia di classe.

Per l'unità nella Lotta. Per l'unità del Lavoro.

Collettivo Politico MILITANZ Casa del Popolo (CdP)
per l'Autorganizzazione sociale


Pubblichiamo, qui di seguito, come atto di chiara, diretta, inequivocabile solidarietà di classe, il comunicato-volantino degli operai della Cooperativa Cantieri Navali Megaride, da ieri di nuovo in lotta di contro l'arroganza e la sfacciataggine di padroni speculatori quali mandanti in primis di autorità repressive ed asservite agli interessi classisti di Sistema e di Potere, "amministratori" ed "ammaestratori" di "Istituzioni - formalmente - democratiche" in realtà deboli e corrotte, del tutto prone alle "esigenze" del Capitale morso e ripiegato nella sua stessa crisi.



Quelle stesse autorità giudiziarie che da sempre si sono contraddistinte per omertà e compiacenza di fronte ai peggiori scempi ambientali e alle peggiori prevaricazioni nei confronti dei lavoratori e dei loro diritti, stasera hanno posto i sigilli alla Cooperativa Cantieri Navali Megaride attribuendo pretestuosamente alla Cooperativa una presunta "violazione delle norme sul corretto smaltimento dei rifiuti". Tale accusa, che in una città ancora oggi devastata dalla crisi rifiuti appare già di per se ridicola, lo diventa ancor più se si pensa che il Cantiere Megaride, regolarmente autorizzato allo smaltimento degli scarti di lavorazione, aveva già provveduto lo scorso mese di giugno a rispettare tempestivamente delle prescrizioni mosse dalla Polizia Giudiziaria. Si tratta chiaramente di un sopruso, teso ad attaccare e screditare quest'esperienza, a cui gli operai della Cooperativa Megaride risponderanno con la lotta.

di seguito, e in allegato, il testo del volantino di detti operai


NON CI PIEGHERETE!

Da dieci anni i lavoratori dei Cantieri Navali Megaride portano avanti con le proprie forze un’esperienza produttiva inedita all’interno del Porto di Napoli. Dopo aver sconfitto un padrone interessato unicamente a speculare sul cantiere attraverso licenziamenti di massa e operazioni poco trasparenti, i lavoratori hanno dato vita nel febbraio 1999, dopo decenni di lotte dopo 4 anni di occupazione, ad una cooperativa autogestita.
Questa esperienza, che ha permesso di salvare decine di operai da un futuro di miseria e disoccupazione, ha in questi anni portato linfa vitale all’interno di un porto che da decenni, a causa di pesanti ristrutturazioni produttive, ha visto tagliare migliaia e migliaia di posti di lavoro ad opera di padroni senza scupoli.
In questi anni la Cooperativa Megaride ha rappresentato l’unica esperienza virtuosa all’interno del Porto di Napoli, perché ha saputo coniugare l’efficienza e la qualità delle attività produttive con la tutela dell’occupazione e dei diritti dei lavoratori: questo senza aver mai usufruito di nessun finanziamento e ne tantomeno beneficiato di nessuna legge a sostegno per le sue attività.

QUESTA INEDITA ESPERIENZA HA DATO E DA FASTIDIO A QUALCUNO

Già nel corso della sua decennale esperienza, il cantiere è stato più volte oggetto dell’”attenzione” delle varie autorità interne al Porto. Controlli ed ispezioni di ogni sorta da parte di Ispettorato, Finanza, INAIL, ma soprattutto di ASL e Capitaneria: proprio quegli stessi enti che da sempre sono pronti a chiudere un’occhio quando si tratta di vigilare e controllare quelle migliaia di aziende che per tutelare i profitti operano in barba alle più elementari norme di tutela della salute e dei diritti dei lavoratori e degli operai.

Puntualmente, i soliti poteri “occulti” accorrono per mettere i bastoni tra le ruote ad una realtà che per qualcuno viene ritenuta scomoda.

HANNO SEMPRE VOLUTO CREARE DIFFICOLTA’,
AFFINCHE’ QUEST’ESPERIENZA NON DECOLLASSE

Oggi, con l’ausilio della magistratura, sono riusciti a mettere i sigilli al Cantiere perché, a detta delle autorità, durante la rottamazione di alcuni relitti sarebbero stati trovati, l’estate scorsa, “diversi quintali di rifiuti speciali”. Argomentazione davvero risibile se si pensa che proprio in quei mesi l’intera Campania era alle prese con una catastrofe-rifiuti che ha distrutto e sconvolto l’intero territorio. Una catastrofe ambientale per cui nessuno ha ancora pagato, tantomeno i veri responsabili che si trovano all’interno delle istituzioni e dei poteri forti della città. Come nessuno ha mai pagato per quella vera e propria carneficina che ogni giorno vede quattro operai morire sul luogo di lavoro, e in cui quelle stesse autorità giudiziarie oggi così solerti nel sigillare il cantiere Megaride se ne sono sempre “lavate le mani” (vedi strage alla Thyssen-Krupps ma anche gli scandali delle morti per amianto).
In un periodo di crisi economica, dove in tutto il mondo gli Stati e i governi si prodigano per salvare quelle stesse imprese e banche che la crisi l’hanno creata, a Napoli, capitale della disoccupazione, si decide di attaccare una delle poche realtà produttive che ancora resistono sul territorio.

NON CI HANNO FERMATO I PADRONI
NON CI FERMERANNO NEANCHE I LORO SERVI SCIOCCHI

Napoli, 10-12-2008

I lavoratori della Coop. Megaride

lunedì 8 dicembre 2008

CONTROLEZIONI: '68 ANNO CHE RITORNA?

Italia, marzo 1968: sotto le cariche della Polizia di Stato che a Valle Giulia, Roma, attaccano gli studenti in occupazione alla Facoltà di Architettura, nasce una nuova soggettività e, insieme, una soggettività nuova: é la genesi dei comitati studenteschi che, insieme ad operai e lavoratori uniti nella Lotta, diventavano Movimento. Sentimento di rivalsa, ansia di Giustizia sociale, Solidarietà internazionalista, divennero, in quell'anno cruciale, bandiera di un movimento reale che, dalle Americhe all'Europa, provò ad abbattere lo stato di cose allora presente. Stagione straordinaria e di straordinaria contraddittorietà che, in un modo o in un altro, cambiò completamente il tessuto sociale di un Paese come l'Italia, da decenni attardato nel peso dell'immobilismo del suo sostrato subculturale piccolo-borghese e provinciale, clericale e cripto-fascista.
Oggi, a quarant'anni di distanza dal quel sogno di giovinezza e rivoluzione, si impone metodo d'analisi critica e bilancio, valutazione di fatti ed eventi sì come rischiarata dalla giusta distanza temporale così come dibattito e confronto su quell'anno che, secondo giornalistiche e troppo facili assonanze, sembra ritornare. Sarà poi davvero così? Siamo sicuri di esser di fronte ad un "nuovo '68"? E siamo noi, attivisti per scelta o circostanza, veramente figli di quell'anno?..
In una società statica come quella italiana, società con uno dei più bassi tassi di mobilità sociale ed economica del mondo, società in cui blindato è il confine d'accesso alle condizioni economiche delle classi superiori mentre, al contrario, fasce sempre più larghe di popolazione vengono precipitate in una spirale progressiva di proletarizzarione coatta, si riapre le stagione del conflitto sociale, autonomo, autorganizzato. Si apre avendo come fulcro Scuola e Università come già fu nel '68. Si (ri)apre esattamente nei luoghi della nuova e rinnovata ricomposizione nella Lotta giacchè colpiti dallo snaturamento imposto loro dalle "riforme" di settore che su di essi, governo dopo governo, negli ultimi 20 anni, si sono abbattute, fino a renderle oggi meri strumenti della riproduzione capitalistica, diretti apparati ideologici dello Stato borghese.
1968-2008. Storie diverse, nuove ragioni. Anni di Lotta. Quali obiettivi?..

Collettivo Politico MILITANZ Casa del Popolo (CdP)
per l'Autorganizzazione sociale

mercoledì 3 dicembre 2008

ASSEMBLEA DI MOVIMENTO

Dopo mesi di mobilitazioni che hanno visto in piazza studenti, lavoratori, precari e movimenti sociali, è necessario un passaggio ulteriore: GENERALIZZARE TUTTE LE LOTTE che si snodano sul territorio è una priorità per rispondere in maniera unitaria agli attacchi portati al mondo del lavoro ed alla formazione pubblica che hanno raggiunto, con questo governo, e con l'acuirsi della crisi economica-finanziaria, un puntodi non ritorno.

Il 12 Dicembre, in continuità con quanto successo il 17 Ottobre a Roma, è stato scelto, a livello nazionale, come ulteriore momento per uno SCIOPERO GENERALE che sappia raccogliere la spinta del possente movimento in difesa della scuola e dell'Università pubbliche e che sappia connettersi con il mondo del lavoro (con le migliaia di cassa-integrati e licenziati), del precariato, dei disoccupati, dei movimenti in difesa dei beni comuni e di quello dei migranti, sottoposto a pesanti attacchi razzisti nelle strade ed in parlamento.

È necessario che tutte le realtà coinvolte in questo Movimento si confrontino per costruire insieme questa scadenza. Per tale motivo convochiamo un'Assemblea Pubblica di Movimento.

GIOVEDI 4 DICEMBRE 2008 h17:00
ASSEMBLEA PUBBLICA DI MOVIMENTO
Aula Matteo Ripa
(Palazzo Giusso, Università Orientale)

Movimento Studentesco Napoletano, Rete dottorandi e ricercatori delle Università di Napoli, Confederazione Cobas, CUB, Sdl intercategoriale, Rete Campana salute ed ambiente, Area Antagonista campana, Coll. Operatori sociali, Network Comunista Autorganizzato, Militanz-CdP (Sant'Antimo), Red Link, Pcl, Banchi Nuovi, M.D.A B. Buozzi (Acerra), Corsisti Zona Orientale, Idea Nord, Sedile di Porto