Antonio, Angelo, Roberto, Bruno, Rocco, Rosario, Giuseppe sono il simbolo di quanti si rifiutano oggi di produrre per consumare e poi crepare. Antonio, Angelo, Roberto, Bruno, Rocco, Rosario, Giuseppe erano Compagni, Compagni di lotta e di lavoro di noi tutti, in ogni parte del Paese, da Torino coi suoi stabilimenti a Taranto con la sua aria marcata Ilva, da Milano e i suoi cantieri a Napoli e il lavoro nero ed arrischiato, fin giù, Basilicata, Calabria, Sicilia e ancora Puglia ,sempre ferme ad un caporalato vecchio e nuovo sì come proprio ai campi ed alla schiavitù che ancora sa di gleba.
A un anno di distanza dal rogo della Tyssen, ci accingiamo ad onorare i caduti tutti in questa guerra sporca. Gli operai uccisi dalle pretese e l’incuranza dei padroni, così come tutti quanti, ogni giorno, costretti a sopravvivere al lavoro ed a resistere nel rimanere incolumi. E mentre formalmente la macchina della “retorica da coccodrillo” - sì propria a imprenditori presunti “illuminati” e politici corrotti, sindacati collaborazionisti e informazione di regime – quanto prima sarà in moto a portar solidarismo fittizio e parolaio alla data di Torino e, magari, versar lacrime per il “latte ormai versato”, Noi, donne e uomini di Popolo e Lavoro leveremo alta la bandiera della Lotta, grido di guerra fino alla vittoria a fronte d’un nemico ch’è già tale, in qualità di Stato, padroni e Proprietà.
Questo, a nostro avviso, il senso, fiero ed alto, dell’appuntamento nazionale di Torino in agenda il 6 dicembre. Questo il senso di adesione e, seppur nei limiti a noi imposti da geografica distanza, di partecipazione attiva e militante. Questo, in definitiva, il significato e senso dato all’espressione “basta morti sul lavoro”. A chè mai più sia 6 dicembre, nessun giorno.
Il Collettivo politico MILITANZ Casa del Popolo (CdP) per l’Autorganizzazione sociale denuncia, in conclusione, apertamente il fenomeno degli omicidi sul lavoro quale inaccettabile dato empirico e strutturale del mondo del lavoro, dinamica concreta e parossistica dell’attuale modo di produzione capitalistico tanto spietato quanto in crisi. Condanna senz’appello la “silenziosa” guerra condotta contro il Lavoro dai padroni e i loro accoliti al Governo ed ai governi. che negli anni si sono susseguiti. Condanna la guerra non dichiarata contro lavoratori ed operai , considerati dall’attuale sistema economico e produttivo come meri segmenti di lavoro ricombinante, sostituibili, in qualsiasi momento, da forza-lavoro di riserva funzionalmente inoccupata e, pertanto, ancor più ricattabile e precaria.
E aderisce, pertanto e senza indugio alcuno, alla dimostrazione nazionale del 6 dicembre prossimo a Torino condividendone ragioni e prospettive e s’impegna, seppur in ordine ad una rappresentanza stretta della CdP, a partecipare attivamente a detto appuntamento ed esser presente, portando il contributo militante di Compagni e di Compagne attivi nella Lotta, ad un corteo che già sa di riscatto e dignità.
A un anno di distanza dal rogo della Tyssen, ci accingiamo ad onorare i caduti tutti in questa guerra sporca. Gli operai uccisi dalle pretese e l’incuranza dei padroni, così come tutti quanti, ogni giorno, costretti a sopravvivere al lavoro ed a resistere nel rimanere incolumi. E mentre formalmente la macchina della “retorica da coccodrillo” - sì propria a imprenditori presunti “illuminati” e politici corrotti, sindacati collaborazionisti e informazione di regime – quanto prima sarà in moto a portar solidarismo fittizio e parolaio alla data di Torino e, magari, versar lacrime per il “latte ormai versato”, Noi, donne e uomini di Popolo e Lavoro leveremo alta la bandiera della Lotta, grido di guerra fino alla vittoria a fronte d’un nemico ch’è già tale, in qualità di Stato, padroni e Proprietà.
Questo, a nostro avviso, il senso, fiero ed alto, dell’appuntamento nazionale di Torino in agenda il 6 dicembre. Questo il senso di adesione e, seppur nei limiti a noi imposti da geografica distanza, di partecipazione attiva e militante. Questo, in definitiva, il significato e senso dato all’espressione “basta morti sul lavoro”. A chè mai più sia 6 dicembre, nessun giorno.
Il Collettivo politico MILITANZ Casa del Popolo (CdP) per l’Autorganizzazione sociale denuncia, in conclusione, apertamente il fenomeno degli omicidi sul lavoro quale inaccettabile dato empirico e strutturale del mondo del lavoro, dinamica concreta e parossistica dell’attuale modo di produzione capitalistico tanto spietato quanto in crisi. Condanna senz’appello la “silenziosa” guerra condotta contro il Lavoro dai padroni e i loro accoliti al Governo ed ai governi. che negli anni si sono susseguiti. Condanna la guerra non dichiarata contro lavoratori ed operai , considerati dall’attuale sistema economico e produttivo come meri segmenti di lavoro ricombinante, sostituibili, in qualsiasi momento, da forza-lavoro di riserva funzionalmente inoccupata e, pertanto, ancor più ricattabile e precaria.
E aderisce, pertanto e senza indugio alcuno, alla dimostrazione nazionale del 6 dicembre prossimo a Torino condividendone ragioni e prospettive e s’impegna, seppur in ordine ad una rappresentanza stretta della CdP, a partecipare attivamente a detto appuntamento ed esser presente, portando il contributo militante di Compagni e di Compagne attivi nella Lotta, ad un corteo che già sa di riscatto e dignità.
Collettivo Politico MILITANZ Casa del Popolo (CdP)
per l'Autorganizzazione sociale