venerdì 21 novembre 2008

A CHE' MAI PIU SIA 6 DICEMBRE!

COMUNICATO DI ADESIONE ALLA MANIFESTAZIONE NAZIONALE DI TORINO DEL PROSSIMO 6 DICEMBRE 2008

Antonio, Angelo, Roberto, Bruno, Rocco, Rosario, Giuseppe. Sette nomi. Nomi comuni. Nomi di persone, lavoratori come tanti, impegnati a garantirsi un futuro, mese dopo mese, nel lavoro senza posa, sempre più intenso, sempre più veloce, quasi senza orari di riposo. Nomi di operai veri, casco giallo e tuta blu, operai che esistono eccome, esistono ancora e ancora resistono. Persone oneste, dedite, Antonio, Angelo, Roberto, Bruno, Rocco, Rosario, Giuseppe. Fino a solo un anno fa. Oggi, morti un anno fa nel rogo di Tyssen-Krupp Torino. E allora oggi sono più che nomi. Sono un simbolo e bandiera insieme. Sono il simbolo di vite da operai spezzate e vittime di un mercato che mercifica la vita, la rende costo in produzione e poi la taglia e sì l’abbatte. Sono bandiera di orgoglio e di riscatto di operai e lavoratori, di studenti ed immigrati, disoccupati e di precari, di quanti non si arrendono alla logica classista di chi li vorrebbe deboli e asserviti, proni alle esigenze di profitto e Proprietà, predestinate vittime di una guerra non dichiarata loro dai padroni e i loro amici di governi vecchi e nuovi. Capitale in guerra col Lavoro e il Lavoro paga, giorno per giorno e con tre morti al giorno, in fabbriche e cantieri, campi ed officine, quartieri, moli e strade. Teatri di guerra permanente. Scenari di un attacco sempre più profondo condotto fin al cuore dei diritti di milioni di persone, alla loro sicurezza sul lavoro, alla loro stessa vita, appunto.
Antonio, Angelo, Roberto, Bruno, Rocco, Rosario, Giuseppe sono il simbolo di quanti si rifiutano oggi di produrre per consumare e poi crepare. Antonio, Angelo, Roberto, Bruno, Rocco, Rosario, Giuseppe erano Compagni, Compagni di lotta e di lavoro di noi tutti, in ogni parte del Paese, da Torino coi suoi stabilimenti a Taranto con la sua aria marcata Ilva, da Milano e i suoi cantieri a Napoli e il lavoro nero ed arrischiato, fin giù, Basilicata, Calabria, Sicilia e ancora Puglia ,sempre ferme ad un caporalato vecchio e nuovo sì come proprio ai campi ed alla schiavitù che ancora sa di gleba.

A un anno di distanza dal rogo della Tyssen, ci accingiamo ad onorare i caduti tutti in questa guerra sporca. Gli operai uccisi dalle pretese e l’incuranza dei padroni, così come tutti quanti, ogni giorno, costretti a sopravvivere al lavoro ed a resistere nel rimanere incolumi. E mentre formalmente la macchina della “retorica da coccodrillo” - sì propria a imprenditori presunti “illuminati” e politici corrotti, sindacati collaborazionisti e informazione di regime – quanto prima sarà in moto a portar solidarismo fittizio e parolaio alla data di Torino e, magari, versar lacrime per il “latte ormai versato”, Noi, donne e uomini di Popolo e Lavoro leveremo alta la bandiera della Lotta, grido di guerra fino alla vittoria a fronte d’un nemico ch’è già tale, in qualità di Stato, padroni e Proprietà.

Questo, a nostro avviso, il senso, fiero ed alto, dell’appuntamento nazionale di Torino in agenda il 6 dicembre. Questo il senso di adesione e, seppur nei limiti a noi imposti da geografica distanza, di partecipazione attiva e militante. Questo, in definitiva, il significato e senso dato all’espressione “basta morti sul lavoro”. A chè mai più sia 6 dicembre, nessun giorno.

Il Collettivo politico MILITANZ Casa del Popolo (CdP) per l’Autorganizzazione sociale denuncia, in conclusione, apertamente il fenomeno degli omicidi sul lavoro quale inaccettabile dato empirico e strutturale del mondo del lavoro, dinamica concreta e parossistica dell’attuale modo di produzione capitalistico tanto spietato quanto in crisi. Condanna senz’appello la “silenziosa” guerra condotta contro il Lavoro dai padroni e i loro accoliti al Governo ed ai governi. che negli anni si sono susseguiti. Condanna la guerra non dichiarata contro lavoratori ed operai , considerati dall’attuale sistema economico e produttivo come meri segmenti di lavoro ricombinante, sostituibili, in qualsiasi momento, da forza-lavoro di riserva funzionalmente inoccupata e, pertanto, ancor più ricattabile e precaria.
E aderisce, pertanto e senza indugio alcuno, alla dimostrazione nazionale del 6 dicembre prossimo a Torino condividendone ragioni e prospettive e s’impegna, seppur in ordine ad una rappresentanza stretta della CdP, a partecipare attivamente a detto appuntamento ed esser presente, portando il contributo militante di Compagni e di Compagne attivi nella Lotta, ad un corteo che già sa di riscatto e dignità.

Collettivo Politico MILITANZ Casa del Popolo (CdP)
per l'Autorganizzazione sociale