venerdì 7 novembre 2008

SCUOLA E UNIVERSITA': LA LOTTA CONTINUA!

Sono ormai settimane che da Palermo a Milano si susseguono cortei,iniziative di lotta e occupazioni per il ritiro della legge 133/08.
Siamo in un momento di forte ascesa del movimento ed è per questo chesiamo costantemente soggetti ad attacchi di ogni genere volti aframmentare le istanze della lotta, a strumentalizzarla e indebolirlacon pratiche concertative.
Mai come oggi è necessario ribadire il carattere autorganizzatodella protesta, il suo essere slegata da ogni logica di partito e lanecessità di lottare uniti.
Di qui nasce la necessità di costruire un ambito unitario in grado dicollegare e coordinare le lotte dei singoli atenei e delle singolescuole, superando inutili particolarismi.
La protesta non soltanto deve continuare a livello cittadino, madobbiamo impegnarci affinché tutte le realtà protagoniste di questamobilitazione riescano a organizzarsi anche a livello nazionale, fradi loro e con tutte quelle categorie sociali che sono colpite, comegli studenti, dal progressivo smantellamento dello stato sociale edalla privatizzazione del sistema formativo.

VENERDI’ 7 NOVEMBRE ore 10:00
CORTEO REGIONALE DI SCUOLA E UNIVERSITA’
PIAZZA MANCINI - NAPOLI


MOVIMENTO STUDENTESCO CAMPANO
per info: mailto:CAMPANOmov.stud.campano@gmail.com

RETE DOTTORANDI E RICERCATORI DELLE UNIVERSITÀ DI NAPOLI
per info: rete.univ.napoli@gmail.com


Estratto significativo da Scuola Democratica, del 20 marzo 1950!:

"Facciamo l'ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la Costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non vuole fare la marcia su Roma e trasformare l'aula in un alloggiamento per manipoli; ma vuole istituire, senza parere, una larvata dittatura.Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di Stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di Stato hanno il difetto di essere imparziali. C'è una certa resistenza; in quelle scuole c'è sempre, perfino sotto il fascismo c'è stata.Allora, il partito dominante segue un'altra strada (è tutta un'ipotesi teorica, intendiamoci). Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. Non tutte le scuole private. Le scuole del suo partito, di quel partito. Ed allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole private. Cure di denaro e di privilegi. Si comincia perfino a consigliare i ragazzi ad andare a queste scuole, perché in fondo sono migliori si dice di quelle di Stato.E magari si danno dei premi a quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro figlioli invece che alle scuole pubbliche alle scuole private. A "quelle" scuole private. Così la scuola privata diventa una scuola privilegiata.Il partito dominante, non potendo apertamente trasformare le scuole di Stato in scuole di partito, manda in malora le scuole di Stato per dare la prevalenza alle sue scuole private. Attenzione, questa è la ricetta. Bisogna tenere d'occhio i cuochi di questa bassa cucina. L'operazione si fa in tre modi, ve l'ho già detto: rovinare le scuole di Stato. Lasciare che vadano in malora. Impoverire i loro bilanci. Ignorare i loro bisogni. Attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private. Non controllarne la serietà. Lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli minimi per insegnare. Lasciare che gli esami siano burlette. Dare alle scuole private denaro pubblico. Questo è il punto. Dare alle scuole private denaro pubblico"

Piero Calamandrei
Discorso sulla Scuola pubblica