Sdoganati dal precedente Governo Berlusconi, nel silenzio (assenso?) della sinistra istituzionale ed arruolati a pieno titolo nella compagine del "rinnovato" centrodestra, i neofascisti di Forza Nuova, uniti a quelli de la Destra Fiamma Tricolore, fino ad arrivare ai "giovanissimi" di AN -che controllano la maggioranza del soggetto studentesco medio-superiore della Capitale - moltiplicano gli assalti squadristi condotti ai danni di studenti e lavoratori militanti di sinistra.
Il dimissionario sindaco di Roma ed oggi anima bella del "rinnovato" centrosinistra Veltroni dichiara preoccupazione per un
“clima gravissimo e non più tollerabile” che va determinandosi in città, ma sembra essere più preoccupato per la risposta dei sinceri antifascisti che non per l’acuirsi di azioni fasciste di guerra ormai dichiarata ai presidi comunisti, di settore e territorio presenti a Roma e, in generale, nel Paese.
I dirigenti della sinistra borghese, dal canto loro, con l’argomentazione di non voler inasprire lo scontro politico a punto di riversarlo sul terreno sociale, si limitano a prendere le distanze dalla gravità dei gesti in atto, stigmatizzandone formalmente le modalità e le motivazioni, ma senza fare alcunché per impedirle.
Il revisionismo storico eretto ormai a norma principale del sistema delle relazioni politiche, nel quadro delle compatibilità neo-corporative dello Stato borghese, della sinistra istituzionale ha come effetto diretto la determinazione ulteriore delle condizioni per cui il fascismo, come mera esperienza storica vissuta dal Popolo del nostro Paese, venga riabilitato, legittimato, di contro le sinistre dell’opposizione sociale e di classe non inquadrate nel piano di governo.
Le dichiarazioni del signor Luciano Violante circa la necessità di nuova "unità nazionale" contro i pericoli eversivi di sinistra, l’equivalenza stabilita tra i partigiani antifascisti che liberarono il Paese con i repubblichini di Salò in termini di legittimi contendenti diametralmente opposti, la revisione storica sulla vicenda delle Foibe ed, in conclusione, l’affermazione della presunta incompatibilità tra il Comunismo e la Libertà, sottolineata, per giunta, dallo stesso Presidente della Camera Fausto Bertinotti, impegnato in una santa caccia contro “
gli errori e gli orrori del Comunismo”, altro non fanno che rendere proprio quel “
clima intollerabile” di cui vanno blaterando, una pericolosa realtà per i tanti Compagni e Compagne attivi nelle lotte sociali nei territori e nei quartieri delle nostre città.
La fittizia “sinistra” di Veltroni, Violante e Bertinotti, si rende così corresponsabile di quel clima!
Questi signori, schierati in difesa della loro stessa celebrazione ed ormai evidente comitato d’affari della borghesia nazionale ed europea, si accaniscono, invece, contro chi lotta per un rinnovo contrattuale, un salario garantito, una casa, un lavoro dignitoso, un’istruzione pubblica e gratutita, equivalendo, inaccettabilmente, questioni sociali a “problemi di ordine pubblico” da affrontare con procedimenti giudiziari e repressione di piazza. Il “dissenso da sinistra” alla "sinistra ufficiale" non è consentito: questo il manifesto ideologico di dette sinistre istituzionali!
E i Compagni e le Compagne più attive, rappresentati diretti di blocchi e istanze sociali di riferimento, vengono licenziati senz’appello, espulsi dal sindacato, indagati e processati. Il fiancheggiamento al terrorismo diventa formula omnicomprensiva e sempre valida per ridurre gli spazi di agibilità democratica e sindacale di base.
Mentre evidentemente terroriste non sono le azioni squadriste, “protette” dalle forze dell’ordine in funzione anticomunista, di chi, vigliaccamente, attacca i Compagni in lotta, gli immigrati, gli omosessuali, etc..! Al contrario, ad ogni attacco subito, ad essere immediatamente tradotti in caserma se non proprio in giudizio, sono gli aggrediti e non gli aggressori, rei di autotutelarsi, autodifendersi di fonte all’inefficienza/assenza di suddetti “apparati di sicurezza e di controllo dell’ordine democratico”!
Il fascismo è e resta, per noi,
“scoperta dittatura terroristica degli elementi più reazionari, più sciovinisti, più imperialisti del capitalismo, che trova tra i piccoli borghesi, i contadini snaturati e i proletari degeneri delle città, la base di massa per i grandi monopoli”. L’involuzione autoritaria delle istituzioni borghesi ed il loro colpevole silenzio rispetto a fatti di tale gravità, un processo di evidente “fastistizzazione” dello Stato.
Militanz CdP Collettivo Politico per l'autorganizzazione sociale, comunista, autonomo, antifascista sempre e da sempre, denuncia le connivenze tra Stato, padroni, fascisti, governi deboli e corrotti, incapaci di dirigere il Paese se non facendo fronte alle contraddizioni sociali, in cui schiere sempre più larghe del Popolo lavoratore versano, in termini di carcere, repressione, criminalizzazione della lotta, copertura “funzionale” di attività anticomuniste rivolte contro le masse popolari e proletarie.
A quest’ultime, alle quali pur apparteniamo, a tutti i Compagni e le Compagne agrredite va la nostra solidarietà militante, il nostro impegno politico ed organizzativo, la nostra dedizione alla causa del Comunismo,
“movimento reale che abbatte lo stato di cose presente”, forza emancipatrice e di liberazione degli oppressi, di contro qualsiasi fascismo. Vecchio o nuovo che sia.