Di recente, Cuba è stata eletta, con voto segreto, membro fondatore del Consiglio dei Diritti Umani dell'ONU, con l'appoggio di 135 Paesi, oltre i 2/3 dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, dunque. Gli Stati Uniti - i cui candidati alla prossima presidenza si "appassionanano" a intervenire ancora in merito agli "affari interni" dell'isola caraibica, discettando sulla "successione o continuità" nella linea di comando del legittimo governo cubano, all'indomani delle definitive dimissioni del Comandante Castro dal suo storico ruolo di "lider maximo" della Rivoluzione cubana - non si sono neppure azzardati a presentare una loro candidatura che, con ogni probabilità, sarebbe stata respinta a immensa maggioranza.
Dato emblematico, questo. Dato che dimostra quale sia ancor'oggi, a quasi cinquant'anni dalla Rivoluzione, quale sia la forza autentica dell'isola di Cuba e del suo primo Comandante. La forza della legittimità. La forza della dignità, dell'onestà, della ragione profonda della sua politica internazionale e della libertà alla quale i cubani, il Popolo di Cuba, si è guadagnato autonomamente nell'affrancarsi dal giogo del colonialismo nordamericano, benché ancor'oggi sotto attacco costante da parte della prima superpotenza mondiale.
La forza di Cuba sta in quelle migliaia di volontari cubani, medici, tecnici, sanitari, ingegneri, professori, pianificatori, scienziati che lavorano nei Paesi più poveri del mondo e nella formazione e nell'assistenza medico-sanitaria che Cuba da, nel suo territorio, a migliaia di cittadini di quegli stessi Paesi, gratuitamente.
La forza di Cuba sta nella sua solidarietà internazionalista, oltre ad essere un chiaro simbolo di resistenza all'imperialismo.
Per tutto questo, la salute del Comandante Fidel Castro, le sue dimissioni dalla carica più alta del Paese, il suo dichiararsi oggi un semplice "soldato delle Idee", insieme al futuro stesso di Cuba tutta, diviene notizia di primo piano anche - o forse soprattutto - nei media controllati dalla borghesia internazionale.
Il Potere teme l'impegno reale di Cuba rispetto a chi ha più bisogno, la sua capacità di lavoro politico e ideologico fra le masse lavoratrici in sud America e nel mondo, la battaglia per le Idee sorretta e poi sospinta del Popolo cubano tutto, nel suo essere coerentemente se stesso, nell'esempio che esso genera e diffonde.
Si teme, dunque, l'alternativa di classe, di Sistema e di Potere che da Cuba promana ancora ed in maniera sempre nuova e rinnovata.
Si teme il Socialismo in eterna trasformazione.
Cuba, ad oggi, è molto più che un simbolo. E' una realtà tangibile e concreta. Una realtà che dimostra come si può condurre una vita dignitosa e appassionata anche lì dove i consumi non sono posti al centro della vita e dlla società.
Cuba - diceva qualcuno - è un'ossessione universale nonostante sembri non costituire minacia alcuna per alcuno. Non le si perdona di continuare a resistere, lì, a due passi dal cuore del Capitalismo internazionale. Non le si perdona di continuare a esistere, seppur malconcia, orgogliosa e fiera sempre.
Tra i più furenti ci sono i pentiti. Ieri hanno confuso il Comunismo con lo stalinismo. Oggi, per farsi accettare dai circoli democratico-borghesi benpensanti, devono espiare un passato, cancellare delle orme. Ma agli occhi di persone dotate di coscienza e raziocinio, in osservanza alla continua e necessaria, onesta ricerca della Verità dei fatti e poi dei nessi storici, i suoi corsi e i suoi ricorsi, non può non risultare una Cuba fraterna e solidale, umana essenzialmente, a fronte delle patrie del Capitalismo, ingiuste, mendiche, assassine.
E allora:
Viva Cuba resistente, "Sierra Maestra" del Sud America insurgente!
Per l'autodetermenazione dei Popoli
Per il Comunismo