Comunicato degli Antifa veronesi.
"Nella notte tra il 30 aprile e 1 maggio a Verona, in pieno centro, un gruppo di fascisti di Forza Nuova ha pestato brutalmente un ragazzo di 29 anni di nome Nicola riducendolo in fin di vita e in coma irreversibile. L´unica "colpa" del ragazzo è stata quella di rifiutare una sigaretta e non accettare l´atto arrogante e intimidatorio dei 5 neofascisti, un pretesto già usato in altre aggressioni per dare il via al pestaggio. Queste squadracce di nazi fascisti è oltre 3 anni che scorrazzano impunemente per il centro di Verona aggredendo, picchiando, derubando e accoltellando chiunque sia "diverso" : l´immigrato, il comunista, l´anarchico, quello con i capelli lunghi o con l´orecchino.... l´importante è fare "pulizia" nella "loro" città. La loro ferocia è rivolta a chiunque non entri nei loro canoni estetici o non sia immediatamente pronto ad abbassare lo sguardo e cambiare velocemente marciapiede al loro passaggio. Ricordiamo che da anni sono avvenuti pestaggi a danno di compagni/e, accoltellamenti a militanti antifascisti e una miriade di aggressioni e furti a ragazzi e ragazze solo perché avevano un Kebab in mano o perché semplicemente non gli piacevano ed erano nel "loro" territorio.
La polizia e, in primis, i carabinieri di Verona, con la complicità della stampa e della televisione asservita e obbediente, per tre giorni hanno tentato in tutti i modi di coprire la matrice politica di estrema destra e hanno materialmente dato la possibilità ai fascisti assassini di poter scappare all´estero e nascondersi. Questa continua copertura a Forza Nuova, a Fiamma Tricolore, Veneto Front, altri infami nazi fascisti e beceri razzisti, a Verona, è possibile grazie ad una serie di coperture date dal fatto che una buona parte di questi lerci individui appartengono a quella che viene definita verona bene, l´elite della verona che sfrutta e produce. Con l´avvento del sindaco Tosi i paladini della verona pura hanno trovato piena legittimità vedendo lo stesso aprire i loro cortei segnati da slogan neonazisti e a selve di braccia tese. Gli slogan lanciati dallo stesso sindaco Tosi e la sua cricca fascista che lo appoggia e lo sostiene anche in consiglio comunale con Andrea Miglioranzi e vari fascisti ripuliti di Alleanza Nazionale, non sono altro che l´appoggio a queste infami squadracce, che hanno il compito di ripulire dove polizia e i vari sgherri al soldo dello stato e del comune non possono arrivare.
Questo delirio sicuritario delle ronde e delle squadracce è figlio della mentalità Leghista e dell´estrema destra che ha sempre sostenuto attivamente il sindaco Tosi. Queste aggressioni e l´assassinio di Nicola rispondono alla mentalità leghista e fascista che ormai da anni ha sviluppato la maggior parte dei "bravi" e "onesti" cittadini veronesi, che con sbirri, prefetti, e istituzioni locali, hanno dato carta bianca a questi gruppi di nazisti balordi, in nome della sicurezza e della "pulizia cittadina" e dell´eliminazione di ciò che non è uniforme. Le istituzioni e le sinistre revisioniste riformiste hanno creato questi mostri che si sentono investiti del potere di stabilire le regole nelle città, dove la parola sicurezza significa persecuzione del diverso, mentre nello stesso territorio quella che manca è la sicurezza sul posto di lavoro, che porta a continue tragiche morti, per il profitto della classe padronale dalla quale provengono gli stessi assassini fascisti di Nicola.Morire ancora per mano fascista ad oltre sessant´anni dalla liberazione non deve essere tollerato! Ci appelliamo a tutte le realtà antifasciste ad autorganizzarsi per stroncare queste formazioni fasciste che tutt´oggi aggrediscono ed uccidono.
Seguiranno informazioni."
ANTIFASCISTI/E VERONESI
Il fascismo è e resta, per noi, “scoperta dittatura terroristica degli elementi più reazionari, più sciovinisti, più imperialisti del capitalismo, che trova tra i piccoli borghesi, i contadini snaturati e i proletari degeneri delle città, la base di massa per i grandi monopoli”. L’involuzione autoritaria delle Istituzioni borghesi ed il loro colpevole silenzio rispetto a fatti di tale gravità, un processo di evidente “fastistizzazione” dello Stato.
Come Comunisti, Autonomi, Antifascisti sempre e da sempre, denunciamo le connivenze tra padroni, fascisti, governi deboli e corrotti, incapaci di dirigere il Paese se non facendo fronte alle contraddizioni sociali, in cui schiere sempre più larghe del Popolo lavoratore versano, in termini di carcere, repressione, criminalizzazione della lotta, copertura “funzionale” di attività anticomuniste e criminali rivolte contro le masse popolari e proletarie e il loro figli.
A questi ultimi, ai quali pur apparteniamo, va la nostra solidarietà militante, il nostro impegno politico ed organizzativo quotidiano, la nostra dedizione alla Causa del Comunismo, “movimento reale che abbatte lo stato di cose presente”, forza emancipatrice e di liberazione degli oppressi, di contro qualsiasi fascismo. Vecchio o nuovo che sia.
A Nicola, "Walter Rossi dei nostri tempi", per sempre vivo nella Memoria e nell'Idea di noi Compagni tutti, il nostro più accorato cordoglio. Niente lacrime, ma un nuovo grido di guerra Antifascista e la promessa di Vendetta e di Vittoria. Nuova e rinnovata.
La ribellione italiana, sopita da Trent'anni ma mai dimenticata, ripresa qualche volta ma non condotta fino in fondo, ancor vivace e creativa, ripudia, ad oggi, liturgie sterilmente ripetute e formali attestazioni di principio lontane dalla Lotta. Cerca, invece, di (ri)entrare nei problemi sociali, ricollegarsi alle contraddizioni classiste dell'attuale Sistema di Classe e di Potere, al mondo di sfruttatori e sfruttati costantemente riproposto, in Italia, dopo le sciagure del fascismo e l’illusione della prosperità democratica, mentre la bella bandiera d’un mondo nuovo e liberato fu tradita ed insozzata da chi prese a fare il lavoro della Politica di contro la Politica del Lavoro. Quella Bandiera di orgoglio e dignità di Popolo e di Classe, la nostra Bandiera, sarà la Stalingrado in ogni città, ripresa ancora e tesa fiera a vento. Come già fecero i ragazzi dalle magliette a strisce, tra '68 e '77 e dalle tute blu di un autunno che fu caldo e dirompente.
L'Antifascismo militante, servigio reso alla Memoria di un Compagno e tutti gli altri, da parte di chi crede a una società che possa liberarsi dal cancro del fascismo e per questo lotta e s'organizza ancora.
Collettivo Politico MILITANZ Casa del Popolo
per l'Autorganizzazione sociale