Spot autogestito per il boicottaggio della Fiera del Libro di Torino
dedicata allo Stato sionista d'Israele nel 60° anno della sua fondazione
usurpatrice della Terra di Palestina
“Una terra senza popolo ad un popolo senza terra”, era questo il motto con cui il movimento sionista per Israele occupava nel 1948 quel lembo di terra che dal Mediterraneo si snoda fino al fiume Giordano, la Palestina, all’epoca già abitata da oltre 2 milioni di arabi. Il 15 Maggio di quell'anno comincia per il Popolo di Palestina quella che oggi viene ricordata come la Nakbah, la catastrofe. 900 mila palestinesi espulsi dalla propria terra, 400 villaggi distrutti, l’installazione dei primi campi profughi palestinesi in Siria, Libano, Egitto, la costruzione degli insediamenti da parte dei coloni ebrei.
Oggi, dopo più di mezzo secolo, la questione mediorientale non solo non ha trovato soluzione ma assistiamo ad un inasprimento delle inumane condizioni di vita in cui versa il popolo palestinese: embarghi commerciali sostenuti dall’UE e dagli USA, la costruzione del muro della vergogna che isola i territori “concessi” all’autorità nazionale palestinese, le repressioni e gli stillicidi cui è costretta la popolazione nella Cisgiordania e nella Striscia di Gaza (nonostante entrambi i territori siano sotto il controllo dell’ANP), gli omicidi mirati, i rastrellamenti e gli arresti preventivi, e l’esilio forzato cui sono ancora costretti oltre 2 milioni di profughi palestinesi.
Quella palestinese è la più ardua resistenza dal giogo colonialista che un popolo abbia mai combattuto. Nessun popolo ha mai avuto nella propria battaglia per la liberazione e l’autodeterminazione un rapporto di forza così sfavorevole e un’insieme di nemici da fronteggiare: da Israele, agli Stati Uniti, passando, in alcuni momenti, a dover fronteggiare persino gli stessi Stati arabi. L’appoggio al governo israeliano da parte dell’UE e degli Stati Uniti si inserisce in un piano bene determinato, finalizzato alla costruzione della Grande Israele: elemento di ulteriore destabilizzazione nel già precario equilibrio mediorientale, Cane da guardia contro le popolazioni arabe, mezzo di difesa degli interessi imperialistici e strumento per l’esportazione della "civiltà e dei valori occidentali nel mondo della barbarie”.
Dal momento della sua fondazione, Israele ha violato quasi 200 risoluzioni dell’Onu, bombardando sistematicamente a piacimento stati sovrani, ricorrendo all’assassinio e alla tortura, calpestando ogni minuto la quarta convenzione di Ginevra che afferma il dovere dell’occupante di astenersi da qualsiasi forma di violenza contro i civili.
Dunque si ha il diritto di chiedersi e di chiedere perché e fino a quando i perseguitati di ieri si ostinano ad essere i persecutori di oggi e come possa uno stato nato dalla resistenza e dalla liberazione antifascista come l'Italia ospitare lo stato fascista d’Israele ad un "evento culturale" come quello di Torino .
Da che parte stare? Noi lo sappiamo!
Da sempre antisionisti e antifascisti!
Da sempre antisionisti e antifascisti!