martedì 1 aprile 2008

GENERAZIONI DI AUTONOMI A CONFRONTO


Tratto da: La «questione militare». Autonomia operaia, scienza della politica e arte della guerra
(di Emilio Quadrelli)

I termini "autonomia operaia", "area dell’autonomia", "autonomi" sono diventati patrimoni del lessico comune solo nel corso degli anni Settanta.
Come area politica organizzata le vicende dell’autonomia operaia si riassumono tra il 1973 (quando in maggio Potere operaio pose formalmente fine alla sua esperienza ) e il 7 aprile 1979 giorno in cui prese avvio il cosiddetto «teorema Calogero» e il ceto politico e intellettuale maggiormente rappresentativo dell’autonomia operaia divenne l’oggetto di una serie di inchieste della magistratura dalle quali non si sarebbe più ripreso . La sigla autonomia operaia continuò a sopravvivere, ma più nelle vesti a metà tra il reducismo e il nostalgico che come forza politica ancorata alle realtà politiche e sociali presenti nella società. Una storia breve e intensa la cui epifania, ancor prima del fatidico aprile ’79, si consuma dentro e in seguito al Movimento del ’77.

La nascita della «classe operaia autonoma» e del «proletariato autonomo» affondano però le radici fin dagli inizi del decennio precedente . Ripercorrere i tratti salienti della loro apparizione diventa indispensabile poiché nella vulgata comune gli «autonomi» non sono altro che alieni apparsi all’improvviso sulla scena politica italiana degli anni Settanta, riconoscibili e identificabili unicamente per la loro «naturale» predisposizione alla violenza, senza storia e dall’origine dubbia e incerta. Poco più che teppisti, ancorché ammantati da un qualche vago e incomprensibile credo politico. Piccole e insignificanti minoranze estranee ed esterne a qualunque ambito sociale e politico che, solo in virtù del loro fare banditesco e armato, hanno raggiunto, pur se tristemente, gli onori delle cronache senza per questo poter vantare un qualche diritto a entrare nella Storia e che, se non fosse per la particolare predisposizione all’uso della violenza, sarebbero ricordati essenzialmente come una curiosità al limite del folcloristico.

L’autonomia operaia e proletaria nella sua veste organizzata, o meglio ancora come insieme di realtà affini ma non sempre omogenee, si afferma nella prima metà degli anni Settanta, ma la sua origine affonda le radici nei comportamenti, nella prassi e nelle lotte che la classe porta avanti da oltre un decennio. Lotte che non sono caratterizzate dalla violenza in quanto tale, secondo quanto affermano le retoriche di senso comune, ma dalla richiesta di potere. Ma la questione del potere politico poggia interamente su dei rapporti di forza materiali dove l’ambito militare, e quindi anche la dimensione della violenza, gioca forzatamente un ruolo decisivo. Più che di violenza, pertanto, sembrerebbe opportuno parlare di forza e dell’inevitabile conflitto che in ogni situazione pre-rivoluzionaria o rivoluzionaria in epoca moderna si scatena al fine di detenerne saldamente il monopolio . Una guerra nella conduzione della quale tutti gli strumenti sono messi a profitto. La stessa accentuazione sulla violenza, rientra ampiamente in quella consolidata pratica di controguerriglia informativa e psicologica tesa a delegittimare il «nemico», trasformandolo ed etichettandolo come semplice «bandito» di strada. L’emergenza violenza, che fin dagli anni Sessanta occupa non poco spazio all’interno delle retoriche care alla cosiddetta opinione pubblica ed è continuamente messa in primo piano da tutte le agenzie mediatiche, ha ben poco di «oggettivo» e/o «descrittivo» ma rappresenta a pieno titolo un fronte, e neppure secondario, del conflitto in corso . Una sua sintetica ma esauriente descrizione appare pertanto necessaria.

Nell'ambito della rassegna “S.P.A. spazi pubblici autogestiti
IV°Edizione

Approfondimenti in s.p.a. :

MERCOLEDI 2 APRILE 2008
GENERAZIONI DI AUTONOMI A CONFRONTO
Gli usi, i costumi, gli stili di vita militanti tra gli anni 70 ed oggi
Incontro con Michele Franco, Raffaele Paura, Oreste Scalzone

ore 18:30 Laboratorio Occupato Insurgencia
Via Vecchia San Rocco, 18 - Capodimonte - Napoli