Tra pochi giorni - il 23 aprile prossimo - saranno 6 mesi di detenzione. Michele Fabiani, 21 anni, filosofo spoletino, anarchico e detenuto poichè "presunto colpevole", compie il suo sesto mese in carcere. I suoi scritti sono comparsi inizialmente su anarcotico.net, dove veniva pubblicato un foglio telematico intitolato "Il Rivoluzionario". Successivamente si è trasferito su anarchaos, dove sono stati pubblicati numerosissimi articoli, saggi e commenti. Michele è attivo anche nell'Associazione Vittime armi elettroniche-mentali, nelle lotte anticarcerarie e nell'elaborazione di nuove teorie anarchiche. Lo scorso 23 ottobre 2007, insieme ad altri 4 compagni-amici di Spoleto (Andrea Di Nucci, Dario Polinori, Damiano Corrias e Fabrizio Reali Roscini), è stato arrestato, sulla base di prove assolutamente indiziarie e di un conseguente, "fumoso", teorema giudiziario, nella cosidetta "Operazione Brushwood" (operazione boscaglia) con l'accusa di sovversione dell'ordine costituito dello Stato.
A quasi 6 mesi, dunque, dalla sua "cattura", ribadiamo la nostra solidarietà per Mec e tutti gli arrestati del 23 ottobre nonché di quanti sono oggi "sequestrati" dallo Stato, detenuti politici, perseguitati per reati d'opinione o perchè rei di lottare e battersi per un mondo migliore, contro lo sfruttamento del lavoro/non-lavoro, per la liberazione dalla disciplina sociale imposta dall'ordine economico dominante e la sua "copertura" politica. Considerando che Istituzioni sempre più lontane dai bisogni reali della gente, autocratiche ed autoreferenziali, fanno ricorso al loro braccio armato con sempre maggiore spregiudicatezza, convinte di "risolvere" questioni sociali come una più equa ridistribuzione di redditi e risorse con i manganelli o la magistratura borghese, nell'obiettivo, più generale, di eliminare dissenso politico e sociale prodotto dalla generale e progressiva linea di capitalizzazione della tenuta sociale dei nostri Paesi, con aggressioni poliziesche e repressione legale, esprimiamo la nostra piena, incondizionata solidarietà, attiva e militante, a tutti i Compagni colpiti e tratti nelle maglie della repressione dello Stato.Convinti, infine, che l'equivalenza stabilita tra "problemi sociali" e "questioni di ordine pubblico" tese alla difesa dello stato presente di cose dimostri, essenzialmente, la vera natura, classista e repressiva, dello Stato attuale, concluso com'è nell'ordine dell'alternanza borghese di governo e di fittizie tornate elettorali, facciamo appello a tutti/e Compagni/e, alle realtà di classe più coscienti ed avanzate, alle Associazioni, ai Collettivi politici autorganizzati, a quanti si rivendicano una coscienza sinceramente democratica (e letteralmente intesa), a chè possano cogliere, con noi tutti, l'invito alla solidarietà militante, alla mobilitazione generale e permanente contro la repressione e la violenza dello Stato borghese.
A quasi 6 masi dall'arresto di Mek, ri-pubblichiamo la sua lettera, scritta durante i primissimi giorni di detenzione. Lettera di un Compagno ingiustamente detenuto e fiero. (Siccome la lettera è stata scritta con caratteri eccessivamente piccoli ed alcune parole risultano incomprensibili, abbiamo messo dei puntini di sospensione per le parole che non siamo riusciti a comprendere. Il senso del discorso rimane comunque abbastanza chiaro...)
Un'ingiustizia commessa qualunque Compagno è un'ingiustizia perpetrata a danno dei Compagni tutti.
Quando un ordine sociale è ingiusto, il disordine è il primo passo per costruire un ordine sociale più giusto.
La Solidarietà è sempre un'arma.
Collettivo politico MILITANZ Casa del Popolo
per l'Autorganizzazione sociale
MeK, un anarchico in cattività...
"Sono michele Fabiani, detto mek come direbbero i giudici eh eh eh. Vorrei che questo scritto girasse il piu' possibile, non so ancora se dovro 'fotocopiarlo o se dovro' ricopiarlo a mano per cercare di mandarlo il piu'possibile in giro. Dalla seconda media mi chiamano mek perche' per spirito di contraddizione tifavo la Maclaren....Ho appena scoperto che di sfortune ne ho avute di 2 in 2, la macchina di Agnelli e Montezemolo vince i mondiali e io finisco in galera. Martedi 23 ottobre, 5 brutti uomini dell'arma dei carabinieri (2 erano cosi' brutti che si sono messi il passamontagna) irrompevano in casa mia e la mettevano completamente sottosopra e mi arrestavano con il fascistissimo articolo 270bis (scritto dal ministro Rocco per la ........ di Mussolini). I reatia ssociativi come l'art. 270 bis e 270 permettono di arrestare qualcuno non per cio' che ha fatto ma per come la pensa, perchè fa parte di qualche fantomatica associazione che lo stato decide di non tollerare. Basti pensare che uno di noi 5 rinchiusi in isolamento giudiziario da quasi 2 giorni e da oggi in e.i.v. è accusato solo di aver fatto una scritta su un muro. Ci pensate? Tre volanti dei carabinieri........., i mitra. I Ros..... dell'elicottero, le telecamere, il carcere, l'isolamento, l'e.i.v. per una scritta su un muro.Sono poi stato portato alla caserma dei carabinieri di spoleto e poi a quella di perugia, infine a carcere. Il primo momento ....... comico della ..... è stato il trasferimento tra la caserma di Perugia e il carcere: il "bravo" agente che guidava la macchina, terrorizzato dal fatto che gli stavano dicendo che da un momento all'altro i miei compagni avrebbero attaccato il mezzo e mi avrebbero liberato (o forse semplicemente rincoglionito dal mio continuo chiacchierare) si è sbagliato strada e ha fatto il giro 2 volte della stazione ferroviaria.In carcere mi stanno trattando bene, non mi hanno mai toccato, in titti i sensi (neanche per gli spostamenti). La cella è molto sporca, c'è un tremendo .......... al muro con un armadietto inchiodato ed un letto inchiodato per terra ed alla parete. Oggi è ....... e abbiamo anche la tv. Resta il divieto di comunicare tra noi che è la cosa peggiore. Ho visto le immagini del tgr ........ che eravate fuori durante gli interrogatori eravate tanti! Sono stato tanto felice, purtroppo da dentro non vi abbiamo sentito. Ho risposto alle domande non perchè io riconosca qualche valore alla magistratura, ma per il semplice motivo che nelle motivazioni del nostro arresto c'erano scritte talmente tante stronzate che ho ritenuto importante contraddirle subito, pur senza essermi mai consultato con gli avvocati, per la corretta esposizione dei fatti, per la libertà di tutti noi. Talmente tante erano le falsità, le contraddizioni, gli errori grossolani del pm che era di importanza strategica distruggerle immediatamente. Nessuno tema o si rallegri: io ero, sono e resto un PRIGIONIERO RIVOLUZIONARIO. Lo ero un prigioniero ed un rivoluzionario anche prima di martedi: siamo tutti prigionieri, tutti i giorni. Quando ci alziamo la mattina per andare a lavorare, quando, quando passiamo i migliori anni della nosta vita sprecati su una macchina, quando facciamo spesa, quando non possiamo farlo perchè non abbiamo i soldi, quando li buttiamo via i soldi per delle cazzate (vestiti, aperitivi, sigarette non c'è differenza) quando guardiamo la tv che ci fa il lavaggio del cervello, che cerca di terrorizzarci con morti, omicidi, rapine (quando in 15 anni gli omicidi sono diminuiti del 70%) così che poi possiamo chiedere piu' telecamere, piu'sbirri, piu' carceri, pene sicure, quando se c'è un assassino a questo mondo è quello che in catena lo sfruttato alle sue condizioni. Io non ho mai detto sono un uomo libero, in pochi possono dirlo senza presunzioni. Se io fossi un uomo libero, andrei tutti i giorni sulla cima del monte ........ in estate con le mucche e le pecore e in inverno con la neve, e dopo aver raggiunto faticosamente le cime andare a nord ovest, la valle .......... nello spoletino come si diceva una volta, fuori a nord est lo .......... e il vettore quasi sempre liscio dietro e poi via verso est tutti gli appennini che cominciano da lì, fino a sud dove ci sono quelle meravigliose foreste. E forse ripensandoci neanche lì sarei davvero libero.Perchè la valle ......... è piena di cave, di capannoni, di fabbriche, di mostri che devono essere combattuti. Ma mancano gli eroi oggi mentre di mostri ce ne sono anche troppi. Quindi io non sono un uomo libero, il dominio non è organizzato per prevedere uomini liberi, pero' sono un rivoluzionario, un prigioniero rivoluzionario. Proprio perchè io sono un rivoluzionario che mi hanno "formalizzato" la loro carcerazione martedi. Lo sapevo gia' di essere un prigioniero, prima che un giudice me lo dicesse. Certo questa prigione è diversa da quella fuori. Qui vedi tutti i giorni, in maniera limpida, simbolica e allo stesso tempo materiale quali sono i rapporti di forza del dominio; dove c'è chiaramente e distintamente l'uomo con i suoi sogni, i suoi amori, il suo lottare e il sistema, le sbarre, le catene, le telecamere, le guardie: potremmo dire ironicamente che da un punto di vista filosofico qui le cose son piu' semplici: il sistema cerca di annientare l'individuo, l'individuo cerca di resistere. Ovviamente l'uomo qui sta peggio .......... . Dopo qualche giorno la gabbia te la trovi intorno alla testa, è come se avessero costruito un'altra piccola gabbietta precisa precisa intorno alla tua testa. Con il cervello che ragiona ma non ha gli oggetti su cui ragionare, con la voglia incontenibile di parlare e non c'è nessuno, di correre e non c'è spazio, quando mi affaccio alla finestra vedo un altro carcere con altre sbarre, non si vede un filo d'erba, una collina (neanche durante l'aria che faccio in una stanza piu' grande). Fuori dalla tua gabbia c'è un altra gabbia. La mia paura è che queste ........... mi rimangano anche quando esca ......... la lotta per non ..................... diventera' il fine della mia vita. Nel carcere "formale" l'uomo combatte contro se stesso, mentre nel mondo fuori il rivoluzionario deve combattere una guerra contro entita' oggettive. La mia paura è che ci si dimentichi di questi 2 livelli di scontro, che anche quando usciro' ci sara' questa gabbia intorno alla mia testa che mi ............ e mi dice di non prendere a calci la porta della cella e di mettermi ad urlare. Non solo l'uomo ......... il mondo, ma in galera l'uomo............. anche se stesso: come distruggiamo la montagna, così qui distruggiamo la nostra mente: il rapporto è tutto mentale qui. E' di questo che voglio liberarmi, voglio uscire e continuare ad avere una capacitàdi ............. oggettivo della realtà. Qui questa capacità rischio di perderla.Mentre fuori innaffiando un seme e facendo crescere una pianta si ha un'interazione fisica con il mondo qui la cosa è tutta psicologica. Lo scontro è fisico solo ad un primo livello, con i muri che non mi fanno uscire, ma in realtà la guerra è anche con i nostri fantasmi. I muri sono troppo materiali per essere reali. Sbagliano i marxisti quando riconducono tutto alla materia. La realtà è una sintesi in cui l'uomo colloca se stesso tra il mondo e le sue idee. In galera purtroppo questa sintesi è pericolosamente, troppo incentrata sulla mente.Ai compagni che scrivono che non trovano parole dico di togliere queste bende che ne abbiamo troppo bisogno. Scriveteci a tutti e 5. Vorrei che qualcuno dicesse a Miko che le mando un bacio."
Mek un anarchico in cattivita' 26/11/07
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